Vincitore delle elezioni del 17 Marzo 2015, Benjamin Netanyahu sembra ammorbidire le sue decisioni sulla possibilità di aprirsi alla Palestina: “Non voglio una soluzione con uno stato. Voglio una soluzione con due Stati, pacifica e sostenibile” una presa di posizione nettamente diversa da quanto annunciato dal premier negli ultimi giorni di campagna elettorale.
Parole che potrebbero aver favorito una schiarita con gli Usa, i cui rapporti negli ultimi mesi si erano decisamente raffreddati. Obama, dal giorno delle elezioni lo avrebbe finalmente chiamato per congratularsi della sua vittoria. La notizia della telefonata sarebbe trapelata dalla Casa Bianca che sta considerando di consentire il passaggio di una risoluzione al Consiglio di Sicurezza Onu per favorire la nascita di uno Stato palestinese, evitando di esercitare il suo diritto di veto.
“Non ho cambiato la mia politica” ha detto Netanyahu in un’intervista all’emittente Msnbc, spiegando che “ciò che è cambiata è la realtà.Abu Mazen, il leader palestinese, rifiuta di riconoscere lo stato ebraico” e alleandosi con Hamas ” ne invoca la distruzione, e ogni territorio che viene lasciato libero in Medio Oriente viene conquistato da forze islamiche. Noi vogliamo che questo cambi – aggiunto il premier – così che si possa realizzare una visione di pace sostenibile”. Infine il primo ministro ha espresso la sua stima verso gli Usa sottolineando che Israele non potrebbe avere un alleato migliore; proseguendo ha informato: “Ci sono davvero tanti settori in cui dobbiamo lavorare assieme. Abbiamo una situazione in Medio Oriente che è molto pericolosa e questo – ha affermato – rappresenta una sfida comune”.