Alla fine il brindisi non c'è stato. Il vertice di Hanoi, il secondo fra Donald Trump e Kim Jong-un, si conclude senza la firma di un accordo sulla questione del nucleare, decisiva nella dinamiche dei due Paesi.
Fumata nera
“Nessuna intesa è stata raggiunta” ha fatto sapere la Casa Bianca, aggiungendo che le riunioni sulla denuclearizzazione continueranno in futuro. Kim aveva lasciato poco prima il Metropole hotel a conclusione dei colloqui con Trump. Lo si vede dalle immagini delle tv internazionali che confermano la cancellazione del pranzo col tycoon e anche la cerimonia di firma della dichiarazione congiunta. “Il tempo trascorso insieme è stato molto costruttivo – ha spiegato il presidente Usa in conferenza stampa – c'erano diverse opzioni ma questa volta abbiamo deciso che non era una buona cosa firmare una dichiarazione congiunta al summit”.
Le sanzioni restano
Trump ha poi detto di aver “rifiutato la richiesta di togliere le sanzioni” contro il regime nordcoreano. Le “differenze sono state ridotte” ha precisato, ma Kim “ha una certa visione che non coincide con la nostra”. Nella sostanza, il leader di Pyongyang voleva la rimozione di tutte le sanzioni contro impegni insufficienti. “Sostanzialmente – spiega Trump, affaticato e con voce sottile – volevano la cancellazione delle sanzioni nella loro totalità, ma noi non potevamo farlo“. Per questo, non c'era che l'opzione di “andare via” dai colloqui senza un accordo in mano, dato che la formula suggerita “non era quella giusta“. “Voglio togliere le pesanti sanzioni perché voglio che il Paese cresca, ma loro devono rinunciare a qualcosa in più” di quanto presentato. Il summit, tuttavia, non è stato privo di progressi, come per l'impegno di Kim a continuare la sospensione sui test nucleari e missilistici. La relazione con Kim, malgrado tutto, resta “forte“. Il segretario di Stato Mike Pompeo è intervenuto diverse volte a sostegno diTrump, assicurando che “progressi reali sono stati fatti“, malgrado non sia stato firmato alcun accordo. Kim ha comunqe assicurato “che non farà test missilistici o su qualsiasi cosa abbia a che fare con il nucleare”. E questo è comunque un buon risultato.