Più di 3 mila tra migranti e rifugiati sono morti nel Mediterraneo dall'inizio del 2017 mentre tentavano di raggiungere l'Europa via mare: lo ha riferito oggi l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) rendendo note le “ultime tragiche statistiche”.
Numeri da incubo
La media dal primo gennaio del 2017 (al 26 novembre) è di quasi 10 decessi al giorno, ha sottolineato a Ginevra l'agenzia dell'Onu per la migrazione precisando che si tratta del quarto anno consecutivo durante il quale la soglia delle morti è stata superata. Dall'inizio dell'anno, un totale di 163.979 migranti e rifugiati sono giunti in Europa ed un totale di 3.033 sono morti. “Continuiamo a ripetere che non è più sufficiente stilare queste tragiche statistiche e continueremo a dirlo. Ma dobbiamo anche agire “, ha affermato il direttore generale dell'Oim William Lacy Swing ricordando che ai morti sommano le informazioni giunte sullo scandaloso mercato degli schiavi in Libia, sulle attività dei contrabbandieri e le difficili condizioni dei centri di detenzione libici.
Appello
“Dobbiamo porre fine a queste pratiche e gestire la migrazione in modo sicuro, regolare e sicuro per tutti, ha aggiunto. Il numero di migranti e rifugiati morti nel Mediterraneo – precisa una nota dell'Oim – è salito durante il fine settimana con il decesso di almeno otto persone sulla rotta del Mediterraneo occidentale che collega il Nord Africa alla Spagna e il decesso di un ragazzo afghano di 10 anni al largo dell'isola greca di Lesbo. Sempre nel corso dello scorso fine settimana, almeno 31 migranti sono morti in un incidente al largo della città costiera libica di Garabulli, quando un barcone si è rovesciato. Si ritiene che molti migranti siano scomparsi”.