In Libia è “il momento della verità”. Così l’inviato Onu Bernardino Leon definisce la fase storica che il Paese nordafricano sta vivendo in questi giorni con la ripresa dei negoziati di pace a Skhirat, in Marocco. In una nota precedente il nuovo round di colloqui Leon ha sottolineato che la deadline per il negoziato che è stata fissata al 20 settembre non sarà estesa, ma non ha rivelato cosa accadrà nel caso la scadenza non fosse rispettata. Oltre ai rappresentanti di Tobruk, da ieri sera in Marocco è presente anche la delegazione del Congresso nazionale generale (Cng) di Tripoli, assente in altri round di negoziati precedenti perché in disaccordo con il piano dell’Onu per formare un governo di unità nazionale, che sarà guidato da un primo ministro e due vice.
Come ricorda Libya Herald, il Parlamento di Tobruk – riconosciuto dalla comunità internazionale – ha già inviato a Leon una lista di 12 possibili candidati per l’incarico di primo ministro e di vice. La nomina del secondo vice spetta invece a Tripoli. “Stiamo iniziando un nuovo round di colloqui del processo libico che speriamo sia l’ultimo”, ha affermato Leon in una nota, precisando che l’incontro “sarà il momento della verità per le parti”. “Ci auguriamo – ha aggiunto – che (le delegazioni, ndr) capiscano che la deadline del 20 settembre è l’ultima e che sia permesso alla Libia di uscire dalla crisi”.