Robert Mugabe, 93enne presidente dello Zimbabwe, ha spiegato per la prima volta pubblicamente, davanti a migliaia di sostenitori, perchè ha deciso di silurare il suo vice Emmerson Mnangagwa, per decenni suo alleato e sostenitore. Secondo Mugabe, Mnangagwa stava complottando contro di lui per toglierlo di mezzo anche con mezzi di “stregoneria”. Dovrebbe quindi essere la moglie di Mugabe, Grace, già nominata vice presidente, a succedergli nel momento in cui concluderà il suo mandato.
L'anziano presidente ha anche detto che “alla gente è stato fatto credere che mi ritirerò in marzo. Ma non è vero”. La moglie Grace gli ha fatto eco: “Nessuno può rimuovere il presidente ad eccezione di Dio … E Dio mi ha dato la serenità per cercare di cambiare alcune cose. Amo il mio presidente e lo aiuterò a rendere il Paese più prospero“.
Mnangagwa, da parte sua, ha fatto sapere con un comunicato di aver lasciato lo Zimbabwe a causa delle “incessanti minacce” fatte a lui e alla sua famiglia. Mnangagwa ha detto di essere in salvo ma non ha rivelato dove si trova attualmente. “Tornerò a parlare con voi presto – ha aggiunto nel comunicato, rivolgendosi presumibilmente a suoi sostenitori – E tornerò nello Zimbabwe per guidare il Paese”. Sempre oggi un suo alleato che vive in Sudafrica, Chris Mutsvangwa, ha descritto Mugabe come un “dittatore“. L'anziano leader è al potere da quando lo Zimbabwe ha ottenuto l'indipendenza nel 1980 e da allora la situazione nel Paese, una volta prospero, e le condizioni di vita della popolazione sono andate deteriorandosi in modo drastico.
Mnangagwa era diventato vicepresidente nel 2014, anno in cui aveva preso il posto di Joice Mujuru, a sua volta rimosso dopo essere stato accusato di voler rovesciare Mugabe. Dal 1980 aveva fatto parte del governo post-coloniale. L'annuncio del siluramento di Mnangagwa è stato dato dal ministro dell'Informazione Simon Khaya Moyo.