La Corte Costituzionale del Mozambico – Stato dell’Africa meridionale con circa 25 milioni di abitanti- ha validato i risultati elettorali dopo le polemiche scoppiate a chiusura dei seggi. Undici milioni di elettori erano stati chiamati alle urne il 15 ottobre scorso per scegliere il nuovo Presidente – il Mozambico, ex colonia portoghese, è una Repubblica indipendente dal 1975 – e i 250 membri del Parlamento. L’affluenza aveva superato il 50% degli aventi diritto.
Dalla conta dei voti, il primo partito era risultato essere, col 55,68%, il Frelimo (Fronte di Liberazione del Mozambico), sorto dopo la seconda guerra mondiale dalla coalizione di numerosi movimenti armati contro il potere colonialista portoghese. Lo scanno presidenziale era andato al candidato del Frelimo, Filipe Nyusi, col 57% dei favori. Al secondo posto era risultato essere il partito di opposizione, Renamo, con il 32,95% dei voti. Il suo candidato Presidente, Afonso Dlakama, aveva ottenuto il 36,6% dei voti. Al terzo posto il Movimento per un Mozambico democratico (Mdm) che aveva ottenuto l’8,4% dei voti. Il suo candidato Presidente, Daviz Simango, si era fermato al 6,4%. Nel nuovo Parlamento Frelimo aveva 144 seggi – su un totale di 250 – Renamo 89 e Mdm 17.
Il principale partito di opposizione del Mozambico, la Resistenza nazionale mozambicana (Renamo), aveva contestato i risultati all’indomani delle elezioni del 15 ottobre e aveva chiesto di annullarli e di ripetere il voto. Secondo il portavoce del partito, António Muchanga, le elezioni erano state segnate da irregolarità e brogli. La denuncia della Renamo contraddiceva le dichiarazioni degli osservatori della Comunità di sviluppo dell’Africa meridionale (Sadc), che avevano definito le elezioni nel complesso libere, corrette e credibili. Per questo motivo la Corte Costituzionale del Mozambico, chiamata a pronunciarsi sulla regolarità del voto, ha convalidato i risultati confermando Filipe Nyusi nuovo Presidente del Paese.