Gli studenti universitari di Mosul non potranno più accedere alle lezioni di diritto, scienze politiche, belle arti, archeologia, educazione fisica, filosofia e scienze alberghiere. Inoltre, all’interno degli atenei non si potrà più parlare di cultura, democrazia, diritti e libertà, e al bando sono finite anche la narrativa e il teatro. A pretendere tali nuove misure, ovviamente, è l’autoproclamato Califfato islamico, secondo il quale tutte queste tematiche sono “contrarie alla sharia”.
Il gruppo terroristico ha preso il controllo dell’Università di Mosul lo scorso giugno, e il 26 ottobre ha dato notizia di tali disposizioni sul giornale Al Raqqa magazine, la testata della roccaforte dello Stato Islamico, e su tutti i social network gestiti dall’organizzazione.