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Moscovici: “Sanzioni all'Italia? Possibili…”

Non abbiamo nessun interesse a una crisi tra la Commissione e l'Italia, nessuno ha interesse. L'Italia Ć© un Paese importante della zona euro. Ma non abbiamo nemmeno interesse a che l'Italia non rispetti le regole, perchĆ© il debito italiano resta esplosivo”. Lo ha detto il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, nel day after dell'accordo interno all'esecutivo Lega-M5s sull'impiego del 2,4% di deficit per finanziare la prossima manovra.Ā 

Monito

Intervistato dalla tv francese Bfm Tv,Ā MoscoviciĀ ha aggiunto che “al momento sembra che si tratti di un bilancio fuori” dalle regole Ue. “Non mi pronuncio sul contenuto del bilancio italiano, quello che dico ĆØ che ci sono delle regole. Pacta sunt servanda non sono regole stupide, sono regoli comuni per l'Italia, per la Francia e per tutta la zona euro. Se il debito pubblico aumena creiamo una situazione instabile“.

Sanzioni in arrivo?

Il commissario ha ricordato che il 15 ottobre, il bilancio italiano “arriverĆ  nei nostri uffici che lo esamineranno e potremo rispondere: abbiamo tre possibilitĆ , la prima ĆØ quella di dire che va tutto bene, la seconda con cui possiamo chiedere delle correzioni e la terza che ĆØ che non va bene per niente e quindi possiamo respingerlo. E' una possibilitĆ  prevista dai trattati”. Moscovici ha aggiunto che “le sanzioni sono teoricamente possibili, sono previste dal Trattato, ma io non sono nello spirito delle sanzioni. Continueremo il dialogo con il presidente del Consiglio, con il ministro delle Finanze, serve rispettare le regole, non ĆØ per noi che l'Italia deve farlo ma per se stessa. Sono convinto che non ĆØ nell'interesse dell'Italia andare avanti su un indebitamento ancora piĆ¹ grande. PerchĆ© alla fine sarĆ  il popolo che pagherĆ  il conto”.Ā MoscoviciĀ ha aggiunto che “Il nostro dialogo con le autoritĆ  italiane comincerĆ  da subito, da lunedi all'Eurogruppo e all'Ecofin, mi auguro che l'Italia sia capace di restare in questo spirito comune”. Il commissario ha ricordato cheĀ il 2,4% di deficit previsto dalla tabelle della nota di aggiornamento al Def del governo italiano “non ĆØ paragonabile al 2,8% previsto dalla Francia, per due ragioni: la prima ĆØ che il debito francese continua a ridursi mentre quello italiano continua a crescere. Lo stesso vale per il deficit strutturale francese che cala, mentre quello italiano aumenta. Non sono cifre comparabili“.

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