M osca avrebbe elaborato un piano per consentire a Julian Assange di lasciare l'ambasciata ecuadoriana a Londra e trasportarlo in un altro Paese, probabilmente in Russia, dove non rischia di essere estradato negli Stati Uniti.
Il piano
Lo riporta l'edizione odierna del Guardian, secondo cui la strategia di fuga sarebbe stata discussa lo scorso anno durante colloqui riservati fra diplomatici di Mosca e persone vicine al fondatore di Wikileaks e non sarebbe stata portata a termine perché considerata troppo rischiosa.
La fuga
Assange avrebbe dovuto lasciare l'ambasciata dell'Ecuador in un veicolo diplomatico e sarebbe stato poi portato all'estero; e l'operazione doveva essere portata a termine nella vigilia di Natale nel 2017.
Il coinvolgimento dei funzionari russi nel piano – scrive il Guardian – solleva nuove domande sui legami di Assange con il Cremlino.
Russiagate
L'editore di Wikileaks è una figura chiave nell'attuale indagine statunitense sui tentativi della Russia di influenzare l'esito delle elezioni presidenziali del 2016. L'accusa americana, rappresentata dal procuratore speciale Robert Mueller, sostiene che gli hacker russi abbiano violato i server del partito democratico durante la campagna presidenziale e consegnato il materiale rubato a Wikileaks. Secondo Mueller, Wikileaks ha pubblicato “oltre 50.000 documenti” rubati dalle spie russe. Assange ha però sempre negato di aver ricevuto le email rubate dalla Russia.