Abu Mohammad al-Julani, leader del gruppo terroristico Jabhat al-Nusra, legato ad al Qaeda, è stato gravemente ferito in un bombardamento aereo russo in Siria: lo sostiene il portavoce del ministero della Difesa di Mosca, Igor Konashenkov, secondo cui i jet russi hanno inoltre ucciso oltre 60 miliziani, tra cui 12 comandanti. “L’attacco aereo – hanno spiegato da Mosca – ha inflitto diverse gravi ferite al leader di Jabhat al Nusra, Abu Mohammad al-Julani. Ha perso un braccio e, secondo delle fonti indipendenti, versa in condizioni critiche”.
Konashenkov ha raccontato che “il 3 ottobre l’intelligence militare russa ha scoperto l’ora e il luogo di una riunione dei leader di Jabhat al-Nusra, presieduta dal leader del gruppo, Abu Muhammad al-Julani”. A quel punto i SU-35 e i SU-35 russi di stanza in Siria si sono alzati in volo per colpire l’obiettivo. “Dopo l’attacco al-Julani ha subito molte ferite gravi, ha perso un braccio e, stando a diverse fonti indipendenti, è in condizioni critiche; oltre a numerose guardie del corpo (circa 50 persone), sono stati uccisi dodici comandanti di al-Nusra, tra cui l’assistente di al-Julani, capo del servizio di sicurezza del gruppo, Ahmad al-Ghizai“, ha continuato Konashenkov. Il ministro della Difesa, ha poi sottolineato, proseguirà con gli sforzi per eliminare i terroristi coinvolti nell’attentato del 18 settembre al posto di osservazione della polizia militare russa sul confine della zona di de-escalation diIdlib.
Al Nusra è un gruppo armato jihadista salafita attivo dal 2012, nel contesto della guerra civile siriana, in Siria e in Libano. Il Fronte fu formalmente affiliato ad al Qaeda fino al 28 luglio 2016, quando al-Julani annunciò la scissione consensuale tra i due gruppi e l’adozione del nuovo nome Jabhat Fateh al-Sham (“Fronte per la conquista del Levante”). Il 26 gennaio 2017, il gruppo si è fuso con quattro formazioni minori, assumendo il nome Hayat Tahrir al-Sham (“Organizzazione per la liberazione del Levante”).