“L’euro è irrevocabile, questo dice il Trattato”. Lo ha ricordato Mario Draghi durante il suo intervento all’Europarlamento. Quanto a un’Unione a più velocità, il presidente della Bce, dopo aver rilevato che “non è ancora chiaro” che cosa è stato detto a Malta, ha osservato: “E’ un concetto ancora da sviluppare, una visione appena abbozzata su cui non sono in grado di esprimere alcun commento, almeno al momento”.
Draghi ha detto di guardare con “preoccupazione a annunci di potenziali misure protezionistiche. L’Ue è stata creata sulle basi del libero scambio, dovremo giudicare quando vedremo quello che è stato annunciato”. Quanto all’intenzione di Trump di modificare le regole del settore finanziario il numero uno della Bce ha spiegato che: “‘idea di ripetere le condizioni che hanno portato alla crisi finanziaria è qualcosa di molto preoccupante”, e “l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è l’allentamento delle regole”. Il fatto che “non abbiamo visto svilupparsi rischi per la stabilità finanziaria è una ricompensa per le azioni intraprese da regolatori e legislatori sin dallo scoppio della crisi”.
Draghi ha poi spiegato che “diversamente da una percezione diffusa, le condizioni economiche dell’Area Euro sono stabilmente migliorate” ma “i rischi per le previsioni dell’eurozona restano al ribasso e sono prevalentemente legati ai fattori globali”. L’ex governatore di Bankitalia ha sottolineato che le decisioni di dicembre “definiscono un equilibrio tra la nostra fiducia crescente” sulle prospettive dell’eurozona, e “allo stesso tempo, alla mancanza di un chiaro segno di convergenza dei tassi d’inflazione“.
I benefici “delle nostra politica monetaria accomodante – ha ricordato – superano chiaramente i potenziali effetti collaterali” e questi “sono meglio affrontati, se necessario, attraverso altre politiche”. Draghi ha evidenziato che quanto fatto dalla Bce “è stato chiave nel sostenere la ripresa in corso”, anzi, “le nostre misure hanno giocato un ruolo chiave nel preservare la stabilità nell’eurozona, e questo include la stabilità finanziaria”.