Ancora fuoco e sangue in Siria. La notte scorsa le basi militari di Hama ed Aleppo sono state colpite da missili. Secondo i media ufficiali siriani, gli attacchi sono partiti da basi britanniche e statunitensi nel nord della Giordania. Sarebbero almeno 40 le persone uccise e 60 quelle ferite a causa di questo nuovo attacco. Lo riporta l’agenzia di stampa iraniana Isna, sottolineando che tra le vittime ci sono anche 18 iraniani.
Non sarebbe la prima volta che militari iraniani perdono la vita in Siria. Ad inizio di aprile, sette di loro erano rimasti uccisi nel corso di un raid contro una base aerea a Homs. Damasco, Teheran e Mosca avevano accusato Israele, che non aveva né confermato né smentito. Le installazioni militari siriane, del resto, sono nel mirino: meno di due settimane fa si era parlato di un possibile raid nei loro confronti nei sobborghi di Damasco. Gli stessi militari avevano però detto che un falso allarme aveva innescato il loro sistema di difesa. Il 14 aprile, poi, la capitale Damasco era stata colpita da un’operazione militare congiunta Usa-Francia-Gran Bretagna come rappresaglia contro il regime, in seguito al presunto attacco chimico nella Ghouta.