Diversi Paesi del Sudamerica sono riuniti a Quito (Ecuador) per trovare soluzioni regionali ai flussi migratori provenienti dal Venezuela.Ā
La riunione
Una riunione tecnica boicottata dal governo di Maduro che, con la politica della sedia vuota intende lanciare un messaggio anche ai vicini di casa: la crisi migratoria ĆØ un'invenzione dell'opposizione.L'esecutivo venezuelanoĀ non ha fornito alcuna giustificazione all'assenza dei propri rappresentanti, deplorata da alcuni dei Paesi latino-americani mentre altri si sono rallegrati, temendo di dover focalizzare la riunione su questioni ideologiche. “Per la nostra regione ĆØ necessario coordinare proposte e azioni per avere il quadro completo dell'attuale crisi migratoria, per ottenere e gestire risorse e sostegno tecnico di cui i nostri Paesi hanno bisogno per far fronte a questa crisi umanitaria” ha detto in apertura il vice-ministro degli Esteri ecuadoregno Andres Teran.
Quote
Ai lavori – organizzati in tavole rotonde tematiche – partecipano rappresentanti governativi di Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Messico, Panama, Paraguay, Peru, Uruguay e Repubblica dominicana. Non viene paventata la possibilitĆ di chiudere i confini o costruire muri ma piuttosto l'introduzione di quote di migranti – giĆ annunciata dal Brasile – affinchĆ© il carico finanziario sia condiviso in modo equo dai diversi paesi di accoglienza. Questi chiedono alla comunitĆ internazionale la creazione di un apposito fondo nella cornice Onu.
Temi
Presente anche il coordinatore Onu in Ecuador e rappresentante del Programma Onu per lo Sviluppo (Undp), Arnaud Peral, che ha insistito sulla necessitĆ di tutelare i diritti dei migranti, proteggerli da tratta, traffico e qualunque altro tipo di sfruttamento, ma anche di lottare controĀ discriminazione e xenofobia.
Condizioni di ingresso dei migranti, problema di validitĆ dei documenti di identitĆ e riconoscimento dei titoli di studio dei venezuelani, sorte dei cittadini rimasti in patria sono alcuni dei temi discussi a Quito.