L’Inghilterra proteggerà le sue frontiere dallo “sciame di persone che arrivano attraverso il Mediterraneo”. La frase del premier britannico David Cameron in occasione di un’intervista televisiva, ha sollevato la bufera per l’utilizzo di una terminologia inappropriata in riferimento alle migliaia di migranti che da giorni cercano di attraversare l’Eurotunnel partendo da Calais. La Gran Bretagna “non è un rifugio” per migranti e “sarà fatto tutto il necessario per garantire che i nostri confini siano sicuri” ha ripetuto Cameron.
Sono proprio le parole scelte dal premier a destare l’attenzione pubblica scatenando una vera e propria ondata di proteste nei suoi confronti. Secondo il Consiglio per i rifugiati della Gran Bretagna quelli di Cameron sono stati commenti “irresponsabili” e “disumanizzanti”. “Questo tipo di retorica è molto irritante e arriva in un momento in cui il governo dovrebbe concentrarsi a lavorare con le controparti europee per rispondere con calma e compassionevolmente a questa terribile crisi umanitaria”.
Intanto Peter Sutherland, rappresentante speciale del Segretario generale dell’Onu per la migrazione internazionale e lo sviluppo, ha voluto sottolineare come il dibattito sui migranti provenienti da Calais sia “decisamente eccessivo” in quanto Francia e Inghilterra devono fare i conti con un numero di persone relativamente piccolo rispetto a quello che devono fronteggiare altri Paesi. “Qui stiamo parlando di un numero di persone tra le 5 mila e le 10 mila – ha proseguito Sutherland – che vivono in condizioni terribili. La prima cosa che dobbiamo fare collettivamente è occuparci delle loro condizioni invece di parlare di costruire muri”.