L’Austria torna alla carica sui migranti, dicendosi pronta a “chiudere il confine con il Brennero” se il numero di “ingressi illegali dovesse aumentare ancora”. A parlare è il ministro dell’Interno di Vienna, Wolfgang Sobotka, intervistato dalla Bild. “Nel giro di 24 ore possiamo chiudere il confine e realizzare controlli severi con i nostri soldati” ha avvertito. “La cooperazione fra sedicenti soccorritori e la mafia dei trafficanti deve finire”, ha aggiunto. “Dobbiamo impedire che sedicenti soccorritori entrino nelle acque territoriali della Libia e prendano i profughi direttamente dai trafficanti”. L’obiettivo di Sobotka è “chiudere la rotta del Mediterraneo e porre una fine al traffico con le barche dal Nordafrica, già nelle acque territoriali della Libia”.
La replica italiana non tarda ad arrivare. L’Italia – ha detto all’Ansa il vice ministro agli Esteri Mario Giro – non ha “nessuna intenzione di compiere mosse unilaterali” sulla crisi dei migranti ma Vienna deve “abbassare i toni” perché non si possono mettere a rischio i rapporti tra gli Stati a causa di “polemiche pre-elettorali” (in Austria si vota il 15 ottobre, ndr). Giro, che spiega di parlare “a nome del governo“, definisce inoltre “surreali” le minacce sul Brennero: “Non c’è nessun aumento del numero dei migranti, come loro stessi hanno dichiarato più volte”.
La preoccupazione dell’Austria nasce dall’ipotesi, già bocciata dalla Commissione europea, che prevede il rilascio di visti umanitari da parte dell’Italia. “Sarebbero assurdi – aveva commentato il ministro degli Esteri, Sebastian Kurz – perché se le gente potesse passare, sempre più persone arriverebbero e questo non allevierebbe il peso per Italia e Grecia”. Il giovane ministro e leader dei Popolari aveva sottolineato che “se la cosa venisse fatta, proteggeremmo la frontiera del Brennero. Di certo non permetteremmo che la gente possa liberamente andare a nord”. Gli aveva fatto eco Sobotka, recatosi al Brennero per un sopralluogo con il governatore tirolese Guenther Platter. “I visti umanitari – ha detto – sarebbero inaccettabili. In caso di introduzione, scatterebbero subito i controlli”.