“Sgombereremo anche il campo profughi di Parigi. I campi non sono degni della Francia”. E’ quanto ha detto il presidente François Hollande incontrando un gruppo di rifugiati a Doue-la-Fontaine, nell’ovest della Francia. “Non possiamo tollerare i campi profughi”, ha dichiarato il capo della stato d’Oltralpe che, dopo l’evacuazione di 5.000 migranti dalla “Giungla”, deve ora affrontare il problema di un campo di fortuna nel nord est della capitale dove continuano ad arrivare i profughi di Calais.
Hollande ha anche chiesto alla Gran Bretagna di “fare la sua parte” e di occuparsi di quei bambini e ragazzi, circa 1.500, che sono rimasti nel campo e sperano di ricongiungersi con le loro famiglie nel Regno Unito.
Dopo lo sgombero della Giungla di Calais, nel nord della Francia, è esploso il numero di migranti presenti nelle tendopoli nella zona nord di Parigi. Secondo Heloise Mary, responsabile dell’ufficio di accoglienza e accompagnamento dei migranti citata da BFM-TV, con la chiusura di Calais si è passati da “2.000 a 3.000 persone in due giorni” negli accampamenti selvaggi di avenue des Flandres, Jaurès e Stalingrad, non lontano da Montmartre e dalla Gare du Nord.