Giro di vite sulle normative che regolano le richieste di asilo e i ricongiungimenti familiari. E’ il nuovo pacchetto di leggi che ha approvato il Parlamento della Svezia per porre un argine al record di 160mila richieste che gli enti hanno ricevuto lo scorso anno. La nuova legge, tra le altre cose, prevede anche l’adozione di permessi di soggiorno temporanei per alcune tipologie di richiedenti asilo che in precedenza avevano diritto alla residenza permanente. Le nuove misure entreranno in vigore a partire dal 20 luglio e verranno applicate in modo retroattivo al novembre del 2015.
La decisione del Parlamento ha provocato molto dissenso e centinaia di persone sono scese in piazza per protestare contro la nuova legislazione considerata disumana. Il governo guidato dal premier socialdemocratico Stefan Lofven è stato a lungo fautore di confini aperti per i rifugiati, ma lo scorso gennaio ha invertito la rotta per cercare di porre un argine al crescente flusso di migranti verso l’Europa.
“L’obiettivo della nuova normativa, approvata martedì scorso e che prevede un permesso di soggiorno temporaneo e limita le condizioni per il ricongiungimento familiare, con l’introduzione delle verifiche di identità e i controlli alle frontiere, ridurrà il numero di persone in cerca di asilo in Svezia – ha dichiarato il portavoce del ministero della giustizia Jonatan Holst alla testata Sputnik -. E’ già entrata in vigore, ma non ci sono previsioni su quanti potranno venire in Svezia d’ora in poi”.
L’anno scorso, la Svezia ha ricevuto circa 160mila migranti con stime preliminari, annunciate nel mese di febbraio da parte delle autorità di migrazione, di un massimo di 140mila domande di asilo nel 2016. Il portavoce del Ministero ha aggiunto che all’inizio di questo mese il governo ha approvato un disegno di legge che prevede che le persone che non si qualificano per l’asilo non avranno la custodia da parte dell’Agenzia migrazione o il pagamento al giorno per il sostentamento.