Un nuovo sanguinoso capitolo della guerra contro i narcotrafficanti è stata scritta in Messico. Almeno 43 persone sono morte in uno scontro a fuoco tra forze dell’ordine e spacciatori in una delle zone più calde del Paese sudamericano: il nord dello stato di Michoacan (sulla costa del Pacifico), trasformato in una zona di guerra dalle bande criminali.
Secondo le prime ricostruzioni ufficiali, tutto è cominciato in mattinata a Tinaja de Vargas, paesino del comune di Tanhuato, sulla frontiera fra Michoacan e Jalisco, quando agenti federali hanno notato un veicolo sospetto su una strada statale. Il governatore di Michoacan, Salvador Jara, ha raccontato che, seguendo il veicolo, gli agenti hanno notato un gruppo di civili armati che, vedendoli, li hanno attaccati. I poliziotti hanno chiesto rinforzi e si è scatenata una sparatoria durata almeno 40 minuti.
Jara ha anche rilasciato che non esiste ancora una versione ufficiale sul numero delle vittime, ma ha precisato che il «bilancio preliminare» è di 43 morti, dei quali uno solo è un agente federale. Il governatore Jara ha indicato che, anche se non esistono conferme al momento, «è molto probabile» che i civili armati che hanno attaccato i federali appartenessero al cartello Jalisco Nueva Generacion, l’organizzazione narco in più forte crescita nel Paese. Il governatore di Michoacan ha presentato l’intera operazione come un successo, sottolineando che, dopo lo scontro, la polizia federale ha arrestato cinque persone e sequestrato un lanciarazzi, una quarantina di armi e numerose munizioni.