Centoventinove cadaveri per un totale di 60 fosse comuni. Questo il ritrovamento della autorità messicane nella città di Iguala, nel sud del Paese. La scoperta è avvenuta durante l’indagine avviata sui 43 studenti scomparsi, probabilmente uccisi e poi bruciati. Secondo il ministero, i corpi potrebbero essere ancora di più di quelli fino ad ora accertati , per ora si tratta di 112 uomini e 20 donne.
Quanto al gruppo di giovani scomparsi il 26 settembre 2014, le autorità sono accusate di non aver compiuto indagini adeguate sulle undici persone sospettate di essere state coinvolte nell’omicidio e di non aver fornito le informazioni di base sulle vittime. Lo scorso autunno in Messico erano state ritrovate ossa e ceneri di alcuni dei ragazzi di Iguala.
In quella occasione il procuratore aveva parlato di tre sicari che avrebbero confessato di averli uccisi e poi di aver bruciato i corpi su mandato del sindaco della città, in seguito arrestato. i resti dei corpi di alcuni giovani sarebbero stati buttati nei cassonetti vicino al fium San Juan, ma nonostante questo molte delle famiglie degli altri 42 ragazzi si rifiuta di credere che siano morti.