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Merkel: “Preoccupa l'antisemitismo”

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In Germania “si sta registrando un antisemitismo molto preoccupante, che minaccia la vita ebraica nel nostro Paese e anche in altri luoghi del mondo che credevamo sicuri”. Lo ha detto la cancelliera Angela Merkel commemorando l'80esimo anniversario della Notte dei Cristalli.  

Il ricordo

Forme di minacce e violenze si scatenano, ha detto Merkel, sia attraverso forme d'odio su internet che nelle strade. “Purtroppo ci siamo abituati al fatto che istituzioni o locali ebraici debbano essere protette dalla polizia”, ha aggiunto la cancelliera.  “Ma ci spaventano gli attacchi nei confronti di persone che portano la kippah, rimaniamo senza parole di fronte ad assalti dell'estrema destra come quello compiuto ad un ristorante ebraico a Chemnitz, lo scorso agosto”. Sono forme di violenza, ha detto ancora la cancelliera, che “risvegliano spaventosi ricordi degli anni '30, quando iniziò la persecuzione degli ebrei”. Per questo, ha concluso Merkel, è necessario che tutti contribuiscano a difendere “i valori fondamentali della Costituzione: lo Stato deve lottare in maniera decisa e coerente contro la discriminazione, il razzismo, l'antisemitismo e la radicalizzazione di destra”.

L'epoca della barbarie

Il 9 novembre 1938 i nazisti misero a fuoco migliaia di sinagoghe in tutto il Paese, devastarono centinaia di negozi ebrei, deportarono almeno 30 mila persone, mentre oltre 1.400 rimasero uccise: un passaggio che secondo il presidente della Repubblica federale tedesca, Frank Walter Steinmeier, intervenuto al Bundestag, rappresenta “un momento in cui la civiltà si è spezzata, il precipizio della Germania nella barbarie”. “Il nazionalismo indora il proprio passato, si gongola nel trionfo sul prossimo”, mentre la democrazia deve impegnarsi per “un patriottismo illuminato” ha spiegato. In altre parole, “non dobbiamo permettere che alcuni si permettano di sostenere di essere i soli che possono parlare in nome del 'vero popolo' escludendo il prossimo”. Non solo: il capo dello Stato ha messo in guardia anche dal diffondersi di un “linguaggio dell'odio“, ieri come oggi, e ha invitato a tenere presente quello che è stata la storia tedesca, con i suoi orrori, nel Novecento: “Noi conosciamo bene la nostra responsabilità – ha scandito il presidente riferendosi ovviamente agli abissi dell'Olocausto – una responsabilità che non conosce la parola fine“. Ancora oggi non si deve mai, ha ripetuto Steinmeier, “venire meno nella lotta contro l'antisemitismo“. “Dobbiamo dimostrare con le nostre azioni che siamo diventati più vigili guardando alla nostra storia. E dobbiamo agire sempre laddove viene ferita la dignità del prossimo”.

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