E’ di due morti (tra cui un agente della polizia israeliana) il bilancio di un attacco al villaggio beduino di Um el-Hiran, nel Neghev. Lo rende noto una portavoce delle forze dell’ordine. L’agente è stato travolto da un veicolo guidato da un beduino del villaggio – definito dalla polizia “un terrorista affiliato al Movimento islamico” – che e’ stato ucciso dal fuoco di reazione degli agenti. E’ di due morti e vari feriti il bilancio degli incidenti scoppiati quando reparti della polizia israeliana sono giunti per proteggere la demolizione di 14 case illegali. Fra i feriti Ayman Oudeh, leader della Lista araba unita, terzo partito alla Knesset.
All’origine delle tensioni vi è la decisione delle autorità di sgomberare il villaggio di Um el-Hiran, definito illegale, per costruire nelle stesse terre un villaggio ebraico. Secondo il ministro della sicurezza interna Ghilad Erdan per i beduini del Neghev sono stati pero’ approntati estesi piani di sviluppo, in altre zone. L’ordine di demolizione delle prime case di Um el-Hiran era stato convalidato da varie istanze giudiziarie e la scorsa notte ingenti reparti di polizia hanno preso posizione per proteggere le ruspe.
Secondo la polizia, alla vista degli agenti, uno degli abitanti, definito “un terrorista affiliato al Movimento islamico”, ha cercato di travolgerli ed è stato colpito. Da parte sua Oudeh ha accusato la polizia di aver agito con una “brutalità ingiustificata“. La scorsa settimana il settore arabo in Israele ha osservato una giornata di sciopero generale in seguito alla demolizione di 11 edifici illegali nella località di Kalanswa, a nord-est di Tel Aviv.