La conferenza internazionale sulla pace in Medio Oriente che si svolgerà domenica a Parigi “è forse l’ultima chance per la soluzione a due Stati“, israeliano e palestinese. Lo ha detto il presidente dell’Anp, Abu Mazen nel corso di un’intervista al quotidiano francese Le Figaro. Abbas ha ringraziato la Francia per accogliere la riunione che a sui avviso rappresenta “un contributo importante alla pace e alla sicurezza. Auspichiamo che da questa conferenza possa scaturire un meccanismo internazionale corredato da un calendario per condurre i negoziati e attuare l’accordo che ne risulterà, con l’obiettivo di porre fine all’occupazione, incluso a Gerusalemme-Est“. Per Abu Mazen, l’intesa dovrà basarsi “sul diritto internazionale, le risoluzioni delle Nazioni Unite e la visione di due Stati sulla base delle frontiere del 1967. In quanto palestinesi diciamo ‘Basta’. Dopo settant’anni di esilio e 50 di occupazione, il 2017 deve essere l’anno della giustizia, della pace, e della libertà per il nostro popolo“.
Abbas ha poi consegnato una lettera al ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, nella quale chiede al presidente Vladimir Putin di premere sulla futura amministrazione Trump affinché gli Stati Uniti non trasferiscano la propria ambasciata in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme. Abu Mazen ha avanzato questa richiesta anche in una lettera allo stesso Donald Trump avvertendolo che una mossa del genere avrebbe “un impatto disastroso” sul processo di pace. Il Congresso americano ha approvato nel 1995 il trasferimento dell’ambasciata a Gerusalemme, l’allora presidente Bill Clinton riteneva però la mossa pericolosa e ha rimandato la decisione di sei mesi in sei mesi. Lo stesso hanno fatto i suoi successori George W. Bush e Barack Obama. Donald Trump, che si accinge a entrare alla Casa Bianca, ha invece promesso in campagna elettorale di spostare a Gerusalemme l’ambasciata americana.