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Media Usa: Pyongyang al lavoro su armi biologiche

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Pyongyang potrebbe essere impegnata nella produzione di armi biologiche con le quali colpire truppe nemiche e civili. Lo riporta il New York Post citando uno studio del Belfer Center for Science and International Affairs dell‘Harvard Kennedy School. La produzione avrebbe luogo in cosiddetti laboratori di ricerca per l’agricoltura. “E’ probabile che il vaiolo sia già usato come arma. I soldati nordcoreani sono vaccinati contro il vaiolo, così come lo sono i militari americani in Corea del Sud” afferma il rapporto, secondo il quale l’antrace è un altro degli agenti che la Nord Corea potrebbe impiegare. “Se usate in larga scala queste armi possono non solo causare la morte di decine di migliaia di persone, ma anche creare panico paralizzando intere comunità“.

La commissione dell’Onu che monitora le sanzioni alla Corea del Nord ha, intanto, aggiunto 32 articoli nella lista nera dei beni (e tecnologie) che non possono essere vendute o trasferite a Pyongyang. La risoluzione adottata all’unanimità dal Consiglio di sicurezza il mese scorso, che ha imposto altre misure restrittive al regime di Kim Jong Un, ha chiesto infatti alla Commissione sanzioni di elaborare nuove denominazioni dei cosiddetti articoli a doppio uso, civile e militare. Tra gli oggetti banditi ci sono contenitori che possono essere utilizzati per trasportare materiali radioattivi, sistemi di raffreddamento continuo, macchine a raggi X, apparecchiature per il rilevamento sismico. E ancora software per il calcolo neutronico, forme concentrate di acido nitrico, apparecchiature per rilevare, monitorare e misurare le radiazioni.

All’indomani della sua vittoria elettorale il premier giapponese Shinzo Abe ha, tra l’altro, discusso al telefono con l’omologo sudcoreano Moon Jae per riaffermare la volontà di un coordinamento delle operazioni per fronteggiare la minaccia nucleare e i lanci dei missili balistici della Corea del Nord. La piattaforma politica dei liberal-democratici di Abe insieme al partito di coalizione al governo Komeito – vincitori dei due terzi della maggioranza dei seggi alla Camera bassa – si basava sulla volontà di incoraggiare gli sforzi congiunti della comunità internazionale per mettere pressione al regime di Pyongyang.

Francesco Volpi: