In mancaza di un accordo tra Gran Bretagna e Unione europea sulla Brexit la sicurezza dei cittadini sarebbe a rischio.
Allarme
E' il monito lanciato dalla premier britannica, Theresa May, durante il Consiglio europeo a Bruxelles. Con l'uscita di Londra dall'Ue, secondo quanto finora sostenuto dalla Commissione europea, verrebbe interrotta la cooperazione in materia di sicurezza perché il Regno Unito sarebbe a tutti gli effetti un Paese terzo e verrebbe escluso dai database di ricercati, persone scomparse e da ogni condivisione di informazioni riguardanti la sicurezza. “Non saremmo più in grado di condividere avvisi in tempo reale per le persone ricercate, compresi i criminali. Saremmo in grado di rispondere meno rapidamente agli avvisi per le persone scomparse, su entrambi i lati della Manica, e riunirli con i loro cari. E la nostra capacità collettiva di mappare le reti terroristiche in tutta Europa e di portare i responsabili davanti alla giustizia sarebbe ridotta. Non è quello che voglio, e non credo sia ciò che vogliate pure voi”, ha affermato May durante la cena con i colleghi europei.
Difficoltà
Poco dopo il capo negoziatore Ue, Michel Barnier, ha confermato le difficoltà al raggiungimento di un'intesa, in particolare per via del dossier irlandese. “Abbiamo fatto progressi sulla Brexit, ma rimangono divergenze enormi e gravi in particolare sull'Irlanda e l'Irlanda del Nord“, ha detto Michel Barnier, prima della seconda sessione del Consiglio Europeo. Per arrivare a un accordo sull'uscita ordinata del Regno Unito “il tempo è molto poco“, ha avvertito il rappresentante dell'Ue, dicendosi pronto a invitare la delegazione britannica a Bruxelles già da lunedì.