Sarà un'inchiesta a chiarire le cause del maxi black-out che ieri ha paralizzato quasi completamente la rete elettrica di Argentina e Uruguay. Serviranno però almeno 7/10 giorni per fare “luce” sulla vicenda, come ha chiarito il ministro argentino dell'Energia, Gustavo Lopetegui.
Ritorno alla normalità
Nel frattempo, dopo 15 ore di lavori, il servizio assicurato dalle compagnie nazionali argentine Edesur ed Edenor e da quella uruguaiana è stato ripristinato. Il sistema si sarebbe bloccato automaticamente dopo aver rilevato una destabilizzazione nel voltaggio. Nel corso di una conferenza stampa, Lopetegui non ha escluso completamente l'ipotesi dell'attacco informatico, che però non viene accreditata come una tra le più probabili.
Al buio
Lo stop è avvenuto poco dopo le 7 di domenica mattina (ora locale) ed ha interessato 48 milioni di persone. Il maxi black-out ha colpito non solo Buenos Aires ma anche le province argentine di Santa Fe e San Luis, che si stavano preparando alle elezioni locali. L'incidente ha immediatamente paralizzato i servizi ferroviari e gli autobus della Regione di Buenos Aires.
Evento straordinario
Il black out che ha colpito l'Argentina è stato un evento “straordinario” ha dichiarato Lopetegui, facendo il punto sugli interventi per far fronte all'improvvisa emergenza. L'energia elettrica è stata ripristinata nel 56% del territorio nazionale.”Sappiamo che alle 7.07 si è verificato un guasto. Questo non è anomalo. E' straordinario quello che è successo dopo, con una disconnessione totale. Non c'è ragione per cui una cosa del genere accada”, aveva spiegato Lopetegui. Sono in corso le analisi per stabilire “come abbia potuto verificarsi questo evento straordinario che non dovrebbe accadere di nuovo”. Il ministro aveva evidenziato che la disconnessione del sistema “si produce in maniera automatica, la eseguono i computer quando individuano squilibri che potrebbero causare un danno più grave“. La rete argentina “è robusta” con “capacità più che sufficiente tanto di generare energia che di trasportarla. Non ci sono motivi per cui debba succedere una cosa del genere, che pure è accaduta”.