Alla Russia sempre più nazionalista mancava solo il fast food patriottico. E ci hanno pensato. A farlo sono stati due registi cinematografici di primo piano, come Oscar Nikita Mikhalkov e suo fratello Andrei Konchalovsky, che tutto sommato hanno avuto parecchio a che fare con l’America. Eppure, secondo il quotidiano Kommersant, lo scorso 16 marzo i due cineasti hanno inviato una lettera al presidente Vladimir Putin, chiedendo contributi pubblici per la creazione di una catena di fast food locali dal nome “Mangiamo a casa”, in alternativa alle catene occidentali tipo Mc Donald’s. L’investimento è stato richiesto allo Stato per la natura “sociale” del progetto e ammonta a quasi un miliardo di rubli, poco più di 18 milioni di dollari. Già nel momento in cui sono scattate le sanzioni Occidentali alla Russia, il Paese ha penalizzato la catena americana, con controlli e multe, tanto che anche lo storico ristorante veloce sulla Piazza Pushkin di Mosca ha chiuso: inaugurato nel 1990 per molti russi rappresentò il primo segno di libertà e apertura all’Occidente.
Anche se è vero che una risposta alla multinazionale americana era stata data anche da altri Paesi, come l’Italia, che ha proposto hamburgerie a chilometri 0, comunque non sono una risposta di Stato o un inno alla Patria, quanto piuttosto la voglia di mangiare cibo più sano, dando priorità ai prodotti del territorio. Secondo il giornale, Putin ha incaricato il vice premier Arkady Dvorkovich di valutare la proposta, “nel contesto dell’obiettivo di sostituire le importazioni”, a causa dell’embargo agroalimentare contro Ue e Usa. Fonti nel governo hanno fatto sapere a Kommersant che oggi la questione sarà trattata in un incontro tra Dvorkovich e i rappresentanti del ministro dell’Economiai, dell’Industria, dell’Agricoltura e delle amministrazioni di Mosca e Kaluga, dove dovrebbero nascere i progetti pilota.
Il Cremlino non commenta però le notizie apparse oggi sulla stampa russa. “Su questo non commento”, ha detto il portavoce del presidente di Mosca, Dmitri Peskov, come riporta la Tass. Allo stesso tempo, però, Peskov ha confermato che Vladimir Putin ha avuto un incontro con Mikhalov riguardo al progetto.