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L'Ue riconosce Guaidò, l'Italia no

L'Italia non riconosce Guaidò perché siamo totalmente contrari al fatto che un Paese o un insieme di Paesi terzi possano determinare le politiche interne di un altro Paese”. Prende posizone l'Italia e, a quanto pare, non è allineata a quella Europea che, invece, Juan Guaidò lo ha riconosciuto come legittimo presidente del Venezuela. A marcare la linea con Strasburgo è il sottosegretario agli Esteri, il pentastellato Manlio Di Stefano, intervistato da Tg2000: “Si chiama principio di non ingerenza – ha precisato – ed è riconosciuto dalle Nazioni Unite”. In sostanza, quanto stabilito dal Parlamento europeo con 439 voti a favore, 104 contrari e 88 astensioni, non è condiviso dal nostro Paese, secondo il quale “oggi il più grande interesse che abbiamo è quello di evitare una nuova guerra in Venezuela. Stesso errore che è stato fatto in Libia oggi riconosciuto da tutti”. Il voto dell'Europarlamento aveva decretato la legittimità dell'autoproclamazione del leader dell'Assemblea nazionale “conformemente al disposto dell'articolo 233 della Costituzione venezuelana, e sostiene appieno la sua tabella di marcia“.

La risoluzione

I deputati chiedono che l'Alto rappresentante per la politica estera, Federica Mogherini, e gli Stati membri “assumano una posizione ferma e unita e riconoscano Juan Guaidò come unico e legittimo presidente ad interim del Paese fino a quando non sarà possibile indire nuove elezioni presidenziali libere, trasparenti e credibili per ripristinare la democrazia”. Inoltre, l'Europarlamento “si compiace del fatto che molti Stati democratici abbiano già riconosciuto la nuova presidenza ad interim”. I deputati hanno poi condannato “fermamente i feroci atti di repressione e violenza che hanno causato morti e feriti” e manifestato “solidarietà al popolo del Venezuela”. La plenaria di Bruxelles ha anche denunciato la detenzione di giornalisti che si occupano della situazione in Venezuela, tra cui diversi cittadini europei, e ne hanno chiesto l'immediato rilascio.

Stop agli abusi

I deputati hanno chiesto alle autorità venezuelane di “cessare tutte le violazioni dei diritti umani, di far sì che i responsabili siano chiamati a renderne conto e di garantire il pieno rispetto di tutte le libertà fondamentali e di tutti i diritti umani” e si sono espressi a favore di un'inchiesta indipendente. Infine l'Europarlamento ha auspicato la creazione di un “gruppo di contatto” per il Venezuela che “possa assumere un ruolo di mediazione al fine di trovare un accordo per quanto concerne l'indizione di elezioni presidenziali libere, trasparenti e credibili“.

Reazioni

Dopo il voto, il presidente Antonio Tajani ha subito informato Guaidò della risoluzione, dicendosi però dispiaciuto che “il M5s, la Lega e molti del Pd si siano astenuti, senza schierarsi contro la dittatura di Nicolas Maduro”. Guaidò, da parte sua, ha parlato di “grande passo per la democrazia”. “Apprezziamo – ha twittato – la decisione del Parlamento europeo di riconoscere tutti gli sforzi che abbiamo intrapreso con il popolo venezuelano per la restituzione dell'ordine costituzionale nel nostro Paese”. 

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