Il Consiglio Affari esteri dell'Unione europea ha deciso di prorogare fino al 1 giugno 2019 le misure restrittive dell'Ue nei confronti del regime siriano.
Il comunicato
“Alla luce della repressione attualmente in corso contro la popolazione civile, l'Ue ha deciso di mantenere le misure restrittive nei confronti del regime siriano e dei suoi sostenitori, in linea con la strategia dell'Ue sulla Siria”, si legge in una nota.
Le misure
Il Consiglio ha anche aggiornato le informazioni relative a talune persone ed entità inserite nell'elenco, da cui ha inoltre cancellato due persone decedute. Nell'elenco figurano ora 259 persone e 67 entità oggetto di divieto di viaggio e congelamento dei beni. Le persone aggiunte più di recente all'elenco delle sanzioni sono state incluse a causa del loro ruolo nell'uso di armi chimiche, come è stato il caso per le 4 persone aggiunte il 19 marzo 2018. Più in generale, le sanzioni attualmente in vigore nei confronti della Siria includono un embargo sul petrolio, restrizioni su alcuni investimenti, il congelamento dei beni della banca centrale siriana detenuti nell'Ue e restrizioni all'esportazione di attrezzature e tecnologie che potrebbero essere usate a fini di repressione interna nonché di attrezzature e tecnologie per il monitoraggio o l'intercettazione delle comunicazioni telefoniche o online.
Soluzione politica
“L'Ue mantiene l'impegno a trovare una soluzione politica duratura e credibile al conflitto in Siria, come definito nella risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e nel comunicato di Ginevra del 2012. Come indicato nella strategia dell'Ue relativa alla Siria adottata nell'aprile 2017 e ribadito nelle conclusioni del Consiglio del 16 aprile 2018, l'Ue ritiene che non vi possa essere una soluzione militare al conflitto e sostiene con vigore l'attività dell'inviato speciale dell'Onu e i colloqui di Ginevra tra le parti siriane”, conclude il comunicato.