Anche l'Unione europea considera “altamente probabile” che dietro l'avvelenamento di Serghei Skripal ci sia la Russia. Bruxelles, in una nota congiunta, “condanna fermamente l'attacco che ha avuto luogo contro Sergei e Yulia Skripal a Salisbury nel Regno Unito il 4 marzo 2018”.
Atto illegale
La Ue ha sottolineato che “le vite di molti cittadini sono state minacciate da questo atto illegale” e ha aggiunto che “prende molto sul serio la valutazione del governo britannico secondo cui è altamente probabile che la Federazione russa sia responsabile”. I 28 si dicono poi scioccati “dall'uso offensivo di qualsiasi agente chimico di livello militare, di un tipo sviluppato dalla Russia, per la prima volta sul suolo europeo in oltre 70 anni. L'uso di armi chimiche da parte di chiunque in qualsiasi circostanza è assolutamente inaccettabile e costituisce una minaccia per la sicurezza per tutti noi”. Non solo, l'utilizzo “di questo tipo di agente costituisce una chiara violazione della Convenzione sulle armi chimiche, una violazione del diritto internazionale e mina l'ordine internazionale basato sulle regole”.
Sostegno
L'Ue accoglie, quindi, “con favore l'impegno del Regno Unito a collaborare strettamente con l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche nel sostenere le indagini sull'attentato”. Poi l'invito rivolto a Mosca “ad affrontare con urgenza le questioni sollevate dal Regno Unito e dalla comunità internazionale e a fornire una comunicazione immediata e completa del suo programma Novichok all'Opcw”. Viene, infine, espressa “solidarietà senza riserve con il Regno Unito e il suo sostegno, compresi gli sforzi del Regno Unito per assicurare alla giustizia i responsabili di questo crimine” e “rimarrà strettamente concentrata su questo tema e le sue implicazioni”.