Via libera della Commissione per le libertà civili del Parlamento europeo all'avvio delle procedure previste dall'articolo 7 del Trattato dell'Unione europea (Tue).
La richiesta
“I recenti sviluppi in Ungheria hanno portato a un grave deterioramento dello stato di diritto, della democrazia e dei diritti fondamentali con questioni che restano sull'indipendenza della magistratura, la liberta' di espressione e dei media, la libertà delle istituzioni accademiche, la corruzione a livello statale e il duro trattamento migranti e richiedenti asilo“, spiega una nota del gruppo dei liberali e i democratici al Parlamento europeo. “Ci aspettiamo che la prossima votazione in plenaria faccia appello al Consiglio affinché avvii i procedimenti dell'Art. 7. Spogliare l'Ungheria dei diritti di voto in seno al Consiglio costituirebbe una giusta contromisura per rafforzare i valori dell'Ue e inviare un messaggio forte contro chiunque abbia l'obiettivo di smantellare le istituzioni democratiche“, aggiungono i liberali.
L'articolo
L'articolo 7 del trattato sull'Unione europea prevede la possibilità di sospendere i diritti di adesione all'Unione europea (ad esempio il diritto di voto in sede di Consiglio) in caso di violazione grave e persistente da parte di un paese membro dei principi sui quali poggia l'Unione (libertà, democrazia, rispetto dei diritti dell’uomo, delle libertà fondamentali e dello Stato di diritto). Restano per contro impregiudicati gli obblighi che incombono al Paese stesso. In virtù dell'articolo 7, su proposta di un terzo dei paesi dell'Unione europea (Ue) o di una Commissione o del Parlamento europeo, il Consiglio, deliberando a maggioranza dei quattro quinti dei suoi membri previo parere conforme dell'Europarlamento, può constatare che esiste un evidente rischio di violazione grave dei principi fondamentali da parte di un paese dell’Ue e rivolgergli le appropriate raccomandazioni.