Nuovi attriti tra l’Unione Europea e la Turchia. Dopo le dichiarazioni di Erdogan, fatte ieri sera alla manifestazione in suo sostegno, una portavoce della Commissione europea, Mina Andreeva, ha ribadito che “l’Ue sulla questione della liberalizzazione dei visti per la Turchia non cambia di una virgola. Ankara deve rispettare tutti i 72 criteri previsti nell’accordo”. La Andreeva ha anche ricordato che la reintroduzione della pena di morte nel Paese, ipotesi paventata da Erdogan dopo il fallito colpo di Stato dello scorso luglio, comporterebbe l’immediata interruzione delle trattative del negoziato di accesso all’Unione Europea.
La portavoce, dopo aver ricordato quanto affermato da Jean Claude Juncker già il 2 agosto scorso, ha riportato quanto detto dal presidente nel fine settimana in una intervista: “La Turchia non può essere un membro dell’Unione Europea nel suo status attuale e specialmente non potrebbe esserlo se decidesse, come qualcuno ha affermato, di ristabilire la pena di morte. Questo condurrebbe ad una immediata rottura dei negoziati”. “Il presidente Juncker aveva ribadito la posizione europea anche in un’intervista rilasciata ieri alla Tv tedesca Ard – sottolinea Andreeva – dopo averlo fatto in diverse occasioni, e in particolare parlando al giornale austriaco Kurier il sabato precedente”.