E’ altissimo il bilancio delle vittime degli scontri che dal 12 maggio scorso stanno sconvolgendo Sirte, da oltre un anno roccaforte del sedicente Stato Islamico in Libia e teatro di sanguinose battaglie tra le forze legate al governo di unità nazionale di Fayez Serraj e gli uomini dell’Isis.
Dall’inizio del conflitto, infatti, sono morte 240 persone e ci sono stati oltre 1000 feriti: una cifra impressionante, resa nota dall’ospedale di Misurata e, purtroppo, destinata a crescere. Il governo di unità nazionale ha promesso sostegno economico ai familiari delle vittime, quasi tutte civili.
Secondo quanto riportato dal quotidiano locale “Libya Herald”, infatti, l’esecutivo di Fayez Sarraj avrebbe chesto al ministero della Sanità di allestire un’unità speciale all’ospedale Mitiga di Tripoli, per allentare la pressione sulla struttura sanitaria di Misurata, ormai al collasso. Secondo il quotidano, inoltre, Serraj si sarebbe detto disposto a pagare le cure ai feriti nelle cliniche private di Tripoli e Misurata.
A Sirte, ormai, gli scontri sono concentrati nel centro della città, nei pressi del Centro Ouagadougou che, secondo i combattenti di Misurata, dovrebbe cadere nei prossimi giorni. Nel resto del Paese, invece, le forze legate al generale Khalifa Haftar stanno facendo progressi nella riconquista dei territori caduti in mano al Califfato: il colonnello Fawzi el Mansouri ha reso noto al portale “Libya’s Channel” che “la situazione della sicurezza ad Ajdabiya è sotto controllo” e che i suoi uomini sono pronti a marciare verso la riconquista di Bengasi.