“Le Forze armate dell’Iran daranno lezioni indimenticabili ai terroristi e ai loro sostenitori regionali e trans-regionali“. Così Capo di stato maggiore della Difesa iraniana, generale Mohammad Baqeri, rendendo omaggio alle vittime degli attacchi terroristici di mercoledì scorso a Teheran. L’ufficiale ha affermato che “i terroristi, nutriti dagli Stati Uniti e dai Sauditi, sono destinati al fallimento“, perché “la storia degli ultimi quattro decenni mostra che nessuno è in grado di impedire l’influenza spirituale della rivoluzione islamica sulla regione ricorrendo alla forza, al terrore e alla violenza”.
Il generale ha quindi fatto riferimento al presidente americano, Donald Trump, invitando “coloro che hanno partecipato alla danza delle spade saudita a imparare le lezioni dal passato e a non ripetere i precedenti errori contro la nazione iraniana”. Le parole di Baqueri fanno seguito alla immediata reazione iraniana agli attacchi terroristici, con lo stato di emergenza e controlli a tappeto su tutto il territorio.
Una reazione coordinata di intelligence, polizia, Pasdaran e Forze armate che ha portato, negli ultimi giorni, a oltre 120 arresti e all’uccisione all’estero di quella che è stata indicata come la “mente” degli attentati di Teheran, che era riuscita a fuggire dall’Iran dopo gli attacchi. Un’operazione quest’ultima portata a compimento sabato scorso – secondo quanto riferito ieri dal ministro dell’Intelligence, Mahmoud Alavi – “grazie alla collaborazione di servizi di intelligence stranieri amici”.