Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha confermato il suo “forte impegno per la sovranità, l'indipendenza, l'integrità territoriale e l'unità nazionale della Libia”. Lo hanno affermato i “Quindici” in una dichiarazione presidenziale, sottolineando l'appoggio al piano d'azione delle Nazioni Unite per la ripresa di un processo politico inclusivo con la facilitazione dell'Onu, presentato dall'inviato speciale Ghassan Salamè.
Il Consiglio di Sicurezza ha riaffermato il sostegno al proprio rappresentante e la necessità che la comunità internazionale appoggi prioritariamente gli sforzi dell'Onu nel Paese, temi introdotti anche su iniziativa dell'Italia. Inoltre, i Quindici hanno il riconosciuto il ruolo significativo del premier Fayez al Sarraj nel promuovere la riconciliazione nazionale, ed esortato tutti i libici a lavorare insieme con uno spirito di compromesso, impegnandosi costruttivamente nel processo politico.Il Cds ha ribadito infine che l'Accordo Politico Libico rimane l'unico quadro normativo per porre fine alla crisi nel Paese, la cui attuazione è fondamentale per condurre le elezioni e finalizzare la transizione politica.
Un ruolo importante nella risoluzione della crisi libica è svolto dall'Italia. Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano, ha avuto un cordiale colloquio telefonico proprio con Salamé. Il titolare della Farnesina ha spiegato: “L'obiettivo della telefonata è duplice: da un lato, ho voluto aggiornare Salamé sui miei recenti colloqui con il Presidente Sarraj, con il Vice Premier Maitig, con il mio omologo Syiala e con il Presidente dell'Alto Consiglio di Stato Swehli. Contemporaneamente, ho inteso raccogliere il giudizio del Rappresentante con riferimento al dialogo intra-libico che ha avuto luogo a Tunisi“. Alfano ha posto, dunque, l'accento sulla necessaria inclusività che deve caratterizzare processo di stabilizzazione politica, nel quale le Nazioni Unite svolgono un ruolo centrale.