E' guerra diplomatica aperta fra Londra e Mosca per il caso legato all'avvelenamento in territorio britannico dell'ex spia del Kgb Serghei Skripal per la quale il Regno Unito accusa la Russia.
Forfait
L'ambasciatore britannico a Mosca non si presenterà alla riunione organizzata dal ministero degli Esteri russo per presentare il punto di vista di Mosca sul caso Skripal. “L'ambasciatore non parteciperà alla riunione in programma per fine mattinata a Mosca” ha dichiarato all'Afp Zeenat Khanche, portavoce dell'ambasciata. Il diplomatico potrebbe essere rappresentato da un diplomatico “a livello operativo“.
Polemiche
“Londra non vuole proprio ascoltare la nostra versione” ha commentato, irritato, Dmitri Peskov, responsabile per la comunicazione del Cremlino. Al meeting, fra l'altro, non prenderà parte nemmeno l'ambasciatrice francese Sylvie Bermann. “L'ambasciatore purtroppo oggi non potrà (essere presente, ndr), ma l'ambasciata ci sarà” hanno fatto sapere alla Tass fonti interne alla stessa rappresentanza diplomatica transalpina.
L'accusa
Secondo il ministro russo degli Esteri, Serghei Lavrov, Londra starebbe cercando in modo deliberato di danneggiare le relazioni con Mosca. Intervenendo da Tokyo, il capo della diplomazia del Cremlino ha spiegato: “Non vi è dubbio che le attuali autorità britanniche abbiano deliberatamente preso un corso volto a danneggiare le relazioni bilaterali. Se continueranno su questa strada e prenderanno nuove misure contro la Russia – ha aggiunto – funzionerà il principio di reciprocita'”. Lavrov ha poi ribadito che Mosca insiste “sulla cooperazione prevista dalla Convezione sulle armi chimiche“.
La posizione di Mosca
Mosca ha ribadito anche ieri che il gas nervino Novichok, utilizzato contro Skrypal, non è mai stato prodotto nella Federazione russa né nell'Unione Sovietica, ha messo in discussione le stesse affermazioni di Londra sulla natura della “sostanza”. “Tra memorie, analisi, valutazioni di esperti è emerso, francamente, che nessuno sa quale sostanza sia stata usata a Salisbury, nonostante diverse richieste di informazioni inoltrate a Londra” aveva spiegato la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova.