La bambina cristiana di 5 anni data in affidamento dal municipio londinese di Tower Hamlets a due famiglie di musulmani osservanti è stata ricongiunta ai suoi familiari. A deciderlo, secondo quanto riportato dal Times, un giudice britannico, che ha così posto fine alla traumatizzante convivenza della piccola all’interno di due famiglie islamiche.
Il caso aveva fatto discutere. Gli affidatari della bimba, secondo lo stesso quotidiano inglese, l’avevano obbligata a non indossare un crocifisso appeso a una catenina e a imparare la lingua araba. La piccola inoltre non poteva mangiare il suo piatto preferito, gli spaghetti alla carbonara, perché contiene maiale, alimento non consentito dalla religione islamica.
La bambina era stata allontanata dai suoi genitori e affidata negli ultimi sei mesi a due famiglie musulmane nella capitale. Il Times aveva visto documenti riservati del municipio di Tower Hamlets, quartiere ad alta presenza islamica, in cui un responsabile dei servizi sociali aveva descritto le enormi difficoltà della minore ad ambientarsi nelle sue nuove case dove “non si parla inglese“, come lei stessa aveva riferito fra lacrime e singhiozzi. In una di queste una donna che si prendeva cura della piccola, si legge nella ricostruzione, indossava il niqab, il velo islamico che lascia scoperti solo gli occhi, un’altra invece il burqa.
La bimba, che è stata battezzata, viveva sotto la costante influenza religiosa delle famiglie molto osservanti che rischia di sconfinare in una sorta di lavaggio del cervello. La madre si era detta sconvolta per le condizioni in cui sua figlia era obbligata a rimanere. Un suo amico aveva riferito al Times che la piccola aveva già subito il trauma della separazione dalla famiglia di origine e aveva bisogno di un luogo dove sentirsi al sicuro.
Sotto accusa era finito il municipio di Tower Hamlets. Secondo il regolamento, un bambino dovrebbe essere affidato a qualcuno che con lui condivide lo stesso background in modo da rendere il meno traumatico possibile la separazione dai genitori.
Non è la prima volta che le autorità locali sono finite al centro di qualche scandalo. Lo scorso aprile nel corso di una ispezione a Tower Hamlets erano emerse forti lacune dei servizi a protezione dei minori, come denunciato in un rapporto governativo in cui venivano definiti “inadeguati”. Non solo, nel 2015, Lutfur Rahman, il primo sindaco musulmano ad essere eletto in Gran Bretagna, è stato rimosso dal suo incarico dopo che si è venuti a conoscenza di una frode elettorale compiuta per diventare primo cittadino nel quartiere londinese. Nel 2014 inoltre erano emersi suoi legami con l’integralismo islamico, fra cui un gruppo che chiedeva l’affermazione della Sharia in Gran Bretagna e in tutta Europa. Sempre a Tower Hamlets nel 2011 i giornali avevano parlato del caso di una donna asiatica di 31 anni che aveva ricevuto minacce di morte per non voler indossare il velo.