L'inchiesta sulla morte di Daphne Caruana Galizia ha avuto un'accelerazione improvvisa pochi giorni fa, dopo l'arresto del presunto intermediario tra killer e mandanti: saltano il capo di gabinetto e due ministri. Keith Schembri, il capo di gabinetto del primo ministro maltese Muscat ha presentato le sue dimissioni, al termine di oltre due anni di resistenza contro le richieste in tal senso da parte della famiglia della giornalista e dei partiti di opposizione. Nella stessa giornata hanno lasciato anche il ministro del Turismo Konrad Mizzi, dichiarando di non essere coinvolto nell'omicidio, e quello dell'Economia Chris Cardona che si è “autosospeso”. Lo ha annunciato il primo ministro Joseph Muscat che non ha voluto commentare le indiscrezioni sugli interrogatori. Il premier ha parlato dopo una riunione del gruppo parlamentare del partito laburista in cui ha riferito di aver chiesto un voto segreto di fiducia su sé stesso e di aver “ottenuto un voto unanime di supporto”; ciò nonostante l’inchiesta sull'omicidio della giornalista maltese mette comunque alle strette Muscat: l’inchiesta non era mai arrivata così vicina a lui.
La vicenda
Daphne Caruana Galizia è morta a 53 anni, uccisa da un'autobomba. Erano le 14.58 del 16 ottobre del 2017. La violenta esplosione ha sparso pezzi del veicolo nei campi vicini. A ritrovare i brandelli di quel corpo, il figlio Matthew, che ha sentito l'esplosione dalla loro casa. Circa due settimane prima, la donna aveva detto di aver presentato denuncia alla polizia per minacce. Prima di essere uccisa, Daphne stava lavorando all’inchiesta sui Panama Papers.