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Lo Stato ricompra le armi dai cittadini

Lo schema di “buy back” introdotto dal governo della Nuova Zelanda sembra aver avuto motlo successo. Infatti migliaia di armi sono state consegnate dai loro detentori e pagate milioni di dollari in risarcimenti dal governo nuovozelandese.  

Che cosa prevede il piano di “buy back”

Il 15 marzo 2019 la Nuova Zelanda è rimasta profondamente sconvolta dalla sanguinaria strage che ha avuto come teatro due moschee di Cristchurch dove, un ragazzo di 28 anni è entrato ed ha aperto il fuoco uccidendo 50 persone. Per il massacro il giovane ha utilizzato due mitragliatrici. La legge di riforma sulle armi, che il parlamento ha approvato lo scorso aprile, proibisce la circolazione e l'uso della maggior part delle armi semiautomatiche e degli accessori che convertono le armi in semiautomatiche. Per questo il governo ha avviato un piano che prevede il riacquisto di alcuni tipi di armi in possesso dei cittadini e, per risarcire i proprietati, sono stati stanziati circa 120 milioni di euro. Il piano prevede che persone ancora in possesso di armi ora vietate, le possano consegnate entro il 20 dicembre, ricevendo in cambio una compensazione economica che va dal 25 al 95 per cento del valore dell'arma. 

Alcuni numeri 

E proprio a Christchurch, un mese fa, si è tenuto la prima delle 258 operazioni di raccolta che verranno organizzate in Nuova Zelanda. Secondo la polizia, in soli 30 giorni, sono state riconsegnate più di 8000 armi e 33 mila parti di armi. L'auspicio delle autorità è che lo schema raggiunga i risultati di quello introdotto in Australia 23 anni fa, sull'onda del masscro del 1996 a Port Arthur, in Tasmania, in cui un uomo uccise 52 persone. 

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