Prosegue senza sosta la furia dell’Isis che a Palmira ha fatto esplodere “tre tombe a torre”. Lo ha denunciato il direttore delle Antichità siriane, Mammoun Abdelkarim in una dichiarazione all’agenzia di stampa Xinhua. “La notizia è stata confermata da testimonianze ricevute nell’ultima settimana e dalle immagini riprese dal satellite e diffuse dall’Università di Boston”, ha detto Abdelkarim.
E’ dal 20 maggio scorso che il sito archeologico di Palmira è finito nelle mani dell’Isis e secondo alcuni esperti la recente esplosione delle tre tombe a torre, quelle di Giambilico, Elahbel e Kithot, erette tra il 44 e il 104 d.C. – è una grandissima perdita in quando si tratta di alcuni dei reperti meglio conservati.
Solo pochi giorni fa le Nazioni Unite hanno confermato la distruzione del tempio dedicato a Bel, consacrato tra il 32 e il 38 a. C. e di cui le immagini riprese da un satellite mostrano chiaramente come l’edificio sia stato raso al suolo.