Il nuovo presidente dello Sri Lanka, Maithripala Sirisena, dichiara subito con chiarezza la linea politica che vuole seguire, scegliendo l’India come meta per il suo primo viaggio ufficiale. Infatti, riallacciare i rapporti con New Delho, significa voler allontanare la Cina. Oggi, “Maithri”, come lo chiamano i suoi sostenitori, ha subito incontrato il primo ministro indiano, Narendra Modi. Il primo colpo portato a casa è la firma di un accordo di cooperazione sul nucleare civile, che il premier indiano ha definito “un’altra dimostrazione della nostra fiducia reciproca”. In passato i due paesi avevano già avuto colloqui per raggiungere questa intesa ma con l’ex amministrazione di Rajapaksa era tutto sfumato.
L’accordo risulta comunque un punto a favore per l’India, il cui obiettivo principale è ridurre l’influenza economica di Pechino su Colombo. Durante l’ultimo governo gli investimenti cinesi sull’isola sono cresciuti in modo esponenziale, passando da progetti turistici allo sviluppo delle infrastrutture, che però hanno impoverito la popolazione locale, ridotta a manodopera a basso costo, con il conseguente arricchimento di imprenditori e politici compiacenti.
Ma a impensierire Nuova Delhi era il progetto finanziato da Pechino del porto di Colombo, del valore di 1,4 miliardi di dollari e voluto dall’ex premier. Il piano cinese era quello di creare una Via della seta marittima e, data la posizione strategica nell’Oceano Indiano, lo Sri Lanka avrebbe avuto un ruolo decisivo. Ma già durante la campagna elettorale, Sirisena aveva dichiarato che in caso di vittoria avrebbe cancellato il progetto del porto. Dopo l’insediamento, il nuovo governo ha inoltre annunciato di voler rivedere una serie di progetti cinesi, ufficialmente per questioni ambientali.
