L’Isis ha consegnato alle milizie sciite di Hezbollah il corpo di un membro dei Guardiani della rivoluzione iraniani recentemente catturato e decapitato in Siria. Il cadavere del militare iraniano, Mohsen Hojaji, è stato consegnato nell’ambito di un controverso accordo concluso recentemente da Hezbollah, il Libano e la Siria con il sedicente Stato islamico, che ha portato all’evacuazione di centinaia di jihadisti e dei loro familiari da una regione a cavallo della frontiera siro-libanese verso l’est della Siria.
Oltre al corpo di Hojaji, l’Isis ha restituito anche quelli di nove soldati libanesi che erano stati rapiti e uccisi dagli uomini del Califfato. Molti Pasdaran iraniani sono presenti in Siria come consiglieri delle truppe governative e di varie milizie lealiste siriane e straniere, tra cui appunto Hezbollah. Hojaji era stato catturato dall’Isis il 7 agosto vicino al confine con l’Iraq e decapitato due giorni dopo.
L’accordo fra Beirut e i vertici dell’Isis era stato duramente criticato dagli Stati Uniti. “I terroristi dell’Isis dovrebbero essere uccisi sul campo di battaglia, non portati in autobus attraverso la Siria fino al confine iracheno, senza il consenso dell’Iraq”, ha tuonato in un tweet Brett McGurk, inviato speciale del presidente Usa Donald Trump per la Coalizione internazionale che combatte il Daesh. “La nostra coalizione – ha aggiunto McGurk – si impegnerà per assicurare che questi terroristi non possano mai entrare in Iraq o fuggire da quello che rimane del loro Califfato che va riducendosi”. La Coalizione internazionale a guida Usa ha poi comunicato di aver bombardato un convoglio dell’Isis nell’est della Siria che si recava ad accogliere centinaia di jihadisti e le loro famiglie evacuati da una regione a cavallo della frontiera siro-libanese. Il portavoce, Ryan Dillon, ha detto all’agenzia Ap che la Coalizione non si ritiene obbligata a rispettare l’accordo per l’evacuazione.