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L’Isis è una minaccia per la produzione di greggio

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Secondo il capo economista dell’Agenzia internazionale per l’energia (Aie) Faith Birol, ad essersi affermato ultimamente sui mercati petroliferi è un nuovo protagonista: l’Isis. L’autoproclamato califfato islamico, secondo il dirigente, “è una minaccia per la futura produzione petrolifera e potrebbe essere causa di un sostanzioso aumento dei prezzi”.

In un’intervista con il Ft, infatti, Birol ha spiegato che il rafforzamento dello Stato Islamico sta imponendo una revisione delle aspettative di vendita e produzione di petrolio, in quanto starebbe scoraggiando gli investimenti esteri nello Stato. E nonostante il boom energetico con lo shale, spiega, è improbabile che gli Usa riescano a soddisfare l’aumento della domanda globale: “L’Isis funge da deterrente per gli investimenti alla produzione”.

Giulia Capozzi: