L’Isis ha giustiziato una donna e i suoi quattro figli bruciandoli vivi. Secondo quanto riferisce la tv al-Manar, vicina agli Hezbollah, che ha sede a Beirut, la mamma voleva abbandonare una zona di Kirkuk controllata dalle milizie jihadiste. Secondo quanto riportano i media locali, la donna è stata bloccata con i figli, tre femmine e un maschietto, sull’autostrada Himreen, nel nord-ovest dell’Iraq. E’ stata accusata di essere responsabile del “crimine” di voler abbandonare “la terra del Califfato“. Dunque stata condannata a morte assieme ai suoi figli. Subito dopo, hanno dato loro fuoco davanti ad altri civili sfollati dalle loro case devastate.
In Iraq, l’Isis perde terreno. Infatti, avanza l’esercito governativo a Mosul. Maan Saadi, generale del servizio antiterrorismo ha annunciato che le forze di Bagdad hanno riconquistato il vasto campus dell’università. È l’ultimo di una serie di successi nell’offensiva volta a riprendere il controllo della parte orientale della secondo città irachena. “Possiamo dire che l’università è stata liberata – ha detto l’ufficiale -. Abbiamo concluso la parte più difficile. Potremmo riprendere l’intera zona orientale entro i prossimi dieci giorni”.
Dal 17 ottobre, le truppe irachene hanno riconquistato circa l’85% della zona orientale della città. Ma solo quando sarà riconquistata la riva est del fiume Tigri, le forze di Bagdad potranno sferrare l’attacco alla parte occidentale, saldamente controllata dal Califfato. Sempre a Mosul, secondo i media curdi, è stato ucciso l’olandese di 41 anni, noto come Abu Omer Hollandi, ritenuto il “capo dei foreign fighter” dell’Isis. Hollandi, che guidava il battaglione “Inghimasi” (“Quelli che combattono fino alla morte”), è morto durante violenti scontri con le forze speciali irachene.