Il tribunale distrettuale Meshchansky di Mosca ha accolto il ricorso col quale il ministero russo della Giustizia chiedeva la chiusura della fondazione “Pyatoye Vremya Goda” (Quinta stagione) di Aleksei Navalny. Si tratta dell'organizzazione grazie a cui lo storico oppositore di Vladimir Putin ha condotto la campagna elettorale in vista delle presidenziali del 18 marzo prima di essere escluso.
La sentenza
Il ministero della Giustizia ha accusato l'ente no profit di aver violato il suo stesso atto costitutivo e la legge sulla privacy. Accuse giudicate eccessive dai legali di “Pyatoye Vremya Goda”, secondo i quali le violazioni riscontrate possono essere sanate, e che ora faranno appello contro la sentenza, anche se le possibilità che questo venga accolto sono molto poche. L'organizzazione rappresenta legalmente la campagna di Navalny e ha siglato circa 70 contatti di affitto e impiega circa 300 collaboratori a tempo pieno in tutto il Paese, sottolinea il sito Meduza.ru; la sua colpa, secondo i giudici, è nel fatto che dovrebbe solo occuparsi di redigere e pubblicare le testate giornalistiche, con cui promuovere gli obiettivi contenuti nel suo statuto, mentre invece è impegnata nella raccolta fondi per la campagna di Navalny.
Mobilitazione
Nell'ultima settimana, decine di uffici dello staff dell'oppositore – che impossibilitato a partecipare alle presidenziali, ha lanciato un appello a boicottare le urne – sono state oggetto di perquisizioni a livello nazionale. Domenica è prevista in diverse città, tra cui Mosca, una manifestazione dei sostenitori di Navalny per promuovere proprio la strategia dell'astensionismo come forma di protesta contro quelle che non ritengono elezioni democratiche.