La rivendicazione unitaria del Kashmir da oggi è più lontana. Nelle prime ore della mattina (ora locale), il governo indiano ha promosso un decreto che revoca lo status di autonomia della regione. Secondo quanto ha dichiarato il Ministro dell'Interno indiano, Amit Shah, ai membri della Camera alta, non solo Nuova Delhi ha deciso di ritirare lo status speciale della regione autonoma, a nche anche dividerla in due micro-territori. Il princiapto di Jammu e Kashmir avrà una sua legislatura ma sarà amministrato dall'esecutivo centrale. Si apre, così, un aspro capitolo per la storia di una regione martoriata da rivendicazioni, guerre e contese.
La regione contesa
Il Kashmir è da anni al centro di un conflitto che vede due Paesi contendersi la regione: da una parte il Pakistan, dall'altra l'India. Quando, nel 1947, i due stati, rispettivamente musulmani e induisti, si sono resi indipendenti dalla Gran Bretagna, il principato di Jammu e Kashmir è stato accorpato all'India con riprovazione del Pakistan, da sempre interessato alle amministrazioni di Azad Kashmir e Gilgit-Baltistan su un 43% della regione controllato dall'India. La regione divenne, così, uno stato cuscinetto oggetto di frequenti contese da ambo le parti, al punto che non passò molto tempo dallo scoppio della prima guerra del Kashmir. Fu necessario l'intervento delle Nazioni Unite per creare una suddivisione amministrativa fra i due Paesi. L'Onu dovette reintervenire anche nel 1965, quando cioè la guerra indo-pakistana mietè diverse migliaia di vittime in cinque settimane.