Sradicare la corruzione”. Questo il primo obiettivo indicato da Cyril Ramaphosa nel suo discorso d'insediamento come presidente del Sudafrica dopo le dimissioni di Jacob Zuma, travolto dagli scandali.
Promesse
Intervenuto in parlamento dopo aver prestato giuramento, il leader dell'African National Congress (Anc) ha promesso di “lavorare sodo per provare a non deludere il popolo sudafricano”. Priorità e proposte da attuare durante il suo mandato saranno valutate con i deputati nelle prossime ore. “Siamo consapevoli che non avete una bacchetta magica per far scomparire i problemi del passato, ma speriamo che farete quello di cui il Paese ha bisogno: far fronte alla corruzione e sbarazzarci di tutti quei ministri coinvolti in casi di corruzione così come di quelli incompetenti. Ci aspettiamo anche la nomina veloce di un procuratore della Repubblica che farà il suo lavoro” ha detto al neo presidente Narend Singh, del partito di opposizione dell'Inkatha Freedom Party (Ifp).
Ricercato
Intanto la giustizia sudafricana ha spiccato un mandato di cattura a carico di Ajay Gupta, uno dei tre fratelli, potenti imprenditori di origine indiana stabiliti in Sudafrica dal 1993 e stretti amici di Zuma. Shaun Abrahams, capo della Procura sudafricana, ha riferito che l'uomo non si è presentato in tribunale pur essendo stato convocato nell'ambito di diversi casi di corruzione. In base a informazioni diffuse dalla stampa locale Gupta avrebbe anche tentato di fuggire dalPaese ma un pilota aereo si sarebbe rifiutato di decollare. Tutte le dogane sono state avvisate del rischio di evasione dell'uomo, ormai ricercato dalla giustizia.
Gli arresti
Tra le otto persone già arrestate ci sono “pesci grossi“, ha commentato la stampa sudafricana, tra cui Varun, il nipote di Ajay, un alto funzionario vicino al ministro delle Miniere, un potente editore e una vicina collaboratrice della famiglia Gupta. Nel mirino della polizia anti-corruzione sudafricana ci sarebbe anche Duduzane Zuma, figlio dell'ex presidente che ha lavorato in aziende dei Gupta e avrebbe fatto da collegamento tra i potenti imprenditori indiani e i vertici dello stato. Fuori dal paese altre tre persone sono ricercate, di cui due cittadini indiani. Oltre al caso della fattoria di Vrede, i Gupta sono indagati per appropriazione indebita di fondi pubblici, pressioni e tangenti per ottenere appalti e nominare ministri.