Scomparse da un anno esatto, ma il mondo non le dimentica. Si tratta delle 219 studentesse della scuola di Chibok rapite lo scorso anno nel Borneo, in Nigeria da Boko Haram. Nel Paese oggi è stata organizzata una marcia di 219 ragazze, ognuna di loro rappresenta una liceale rapita, che attraverserà la capitale Abuja. Anche il resto del mondo ricorda il triste anniversario con manifestazioni e messaggi di solidarietà . A New York l’iniziativa è suggestiva: l’Empire State Building sarà illuminato da martedì notte – ora in cui le ragazze sono state rapite – di viola e di rosso, colori che simboleggiano la fine della violenza contro le donne.
“Non sappiamo se le ragazze che sono state rapite a Chibok possono essere salvate. La loro sorte rimane sconosciuta- dice il presidente della Nigeria Muhammadu Buhari, dichiarando tutta la propria impotenza – Per quanto vorrei, non posso promettere di trovarle”. Da parte sua però evidenzia che il governo ha fatto e sta facendo tutto ciò che è nelle proprie compentenze per riportare le ragazze a casa. Invita poi, nella giornata di oggi, a “riflettere sul dolore e sulla sofferenza delle vittime, dei loro amici e delle famiglie”, ha concluso poi dicendo che “tutti i nostri pensieri, le nostre preghiere e quelle di tutta la nazione nigeriana, sono con voi oggi”.
Un messaggio di speranza arriva anche dall’attivista pakistana Malala Yousafzaim che in un appello alle liceali chiede loro di non pedere la speranza. Il Premio Nobel ha anche osservato che il presidente Goodluck Jonathan e la comunità internazionale, non hanno fatto abbastanza per salvare le liceali rapite. Intanto, gli attivisti, riporta Ap, hanno deciso di cambiare il loro slogan da “Bring Back Our Girls – Now and Alive” a “Never to be Forgotten”.