Nella serata di ieri violenti combattimenti tra l’Isis e l’esercito regolare libico si sono registrati nel quartiere Bouatni di Bengasi. Il portavoce dei militari il colonnello Milud al Zaoui, ha spiegato che “sono scoppiati violenti scontri con i terroristi del Daesh, i nostri caccia e elicotteri hanno compiuto una serie di attacchi contro le loro postazioni nel quartiere di Bouatni e i combattimenti sono ancora in corso”. Al momento il bilancio provvisorio è di almeno tre morti tra i militari libici, inoltre si ha notizia di un ordigno esploso in un’abitazione dove si trovavano diversi terroristi islamici.
Dal 2 agosto 2014 la Libia è grosso modo divisa in due quadranti dove sono attive due compagini parlamentari: quella di Tobruk e il Congresso nazionale libico con sede a Tripoli. Questa situazione si è verificata dopo il rifiuto da parte dei gruppi islamisti di riconoscere il risultato delle elezioni parlamentari del 2014 che avevano visto la vittoria delle fazioni più moderate, pur se con una partecipazione al voto molto bassa.
Approfittando del vuoto politico che paralizza la Libia dall’estate 2014, i miliziani fedeli all’autoproclamato “Califfo” Abu Bakr al Baghdadi hanno esteso il loro dominio su oltre 300 chilometri di costa libica, da Sirte a Ben Giauad (Ben Jawad) nel centro del paese, da Derna e Bengasi (est del paese). Mentre a ovest la presenza dello Stato islamico e’ contrastata soprattutto dall’Esercito libico agli ordini del generale Khalifa Haftar, l’area costiera che va da Sirte a Sidra (as Sidra) appare saldamente in mano ai terroristi. A nulla sono valsi fino ad oggi gli sforzi della comunità internazionale per aiutare le parti a creare governo unitario. Il premier incaricato, Fayez al Sarraj, ha tempo fino a giovedì per presentare una nuova lista di ministri al parlamento in esilio nell’est del paese dopo che lo scorso 25 gennaio quello precedente non aveva ottenuto la fiducia.