Le condizioni politiche della Libia, sempre più spaccata dalle fazioni interne e ostacolata dall’invasione dell’Isis è stato oggetto di discussione a Washington dove il Consiglio di Sicurezza si è riunito ieri. “Il dialogo è l’unica via per uscire dalla crisi” ha riferito il Segretario Generale dell’Onu, Ban Kimoon, allontanando così l’opzione di un intervento militare nel Paese.
A termine del vertice delle Nazioni Unite è emerso chiaramente che la migliore soluzione sia quella di una mediazione politica che possa garantire la formazione di un governo di unità nazionale, puntando così alla stabilizzazione interna della Libia per poter combatter al meglio il terrorismo. Intanto le brigate di Misurata hanno avvisato la popolazione di Sirte ad “allontanarsi dai luoghi dove si concentrano” i jihadisti dell’Isis in quanto sono zone maggiormente esposte ai bombardamenti.
I siti islamici invece hanno diffuso nelle ultime ore nuovi video di propaganda in cui mostrano l’avanzata dello Stato islamico a Bengasi. Una colonna di pick-up con le bandiere del Califfato si muove compatta in direzione della città libica mentre in sottofondo si possono ascoltare inni e canti dell’Isis che inneggiano alla jihad.
“Stiamo arrivando a Roma” (#We_ Are_Coming_To_Rome) è l’ultimo hashtag pubblicato su Twitter che minaccia l’Italia. Lo riferisce il sito di intelligence Site che sta seguendo da vicino il caso di divulgazione dello Stato Islamico sui social network. Una strategia di proselitismo che attraverso le immagini e i video riportate in rete sta raggiungendo in maniera capillare e veloce gruppi estremisti di tutto il mondo, aumentando anche la possibilità di singoli seguaci che possano emulare le violenti esecuzioni.