“Nelle prossime ore libereremo la capitale”, sono le parole del capo di Stato maggiore dell’Esercito nazionale libico, Abdel Razek Al-Nazouri il quale ha precisato che le forze armate sono alle porte di Tripoli. Attualmente i militari hanno il controllo di 5 centri periferici a ovest della città e sono impegnate a neutralizzare le ultime aree dove è ancora forte la resistenza dei miliziani filo-islamici di Fajr Libya.
Il capo dell’esercito ha chiesto ai giovani che combattono nell’offensiva via terra di rispettare gli abitanti” e di evitare vendette. Intanto i caccia dell’aviazione libica avrebbero bombardato diverse località intorno a Tripoli per preparare l’attacco alle porte della capitale da settimane roccaforte dell’Isis.
Secondo quanto riporta l’emittente televisiva Sky Arabia, dopo aver attaccato la zona di al Naqdiya, che conduce all’aeroporto di Mitiga, e lo stesso scalo aereo, alcuni missili hanno colpito altre postazioni delle milizie filo-islamiche Fajr nelle zone di al Zawiya, al Ajilat e al Jamil.
La notizia dell’inizio delle operazioni “per liberare Tripoli” era stata anticipata da un comunicato ufficiale del governo di Abdullah al Thani, riconosciuto dalla comunità internazionale ed espressione della Camera dei rappresentanti che si è insediata di Tobruk. Secondo l’Onu e il suo inviato speciale Bernardino Leon, l’offensiva via terra è “inaccettabile” e rappresenta una “seria minaccia” per i negoziati di riconciliazione i due parlamenti rivali della Libia. “Le Nazioni Unite chiedono ad entrambe le parti politiche e agli attori militari di interrompere queste attivita’.